20/06/09

DIVENTARE RICCHI: COME INVESTIRE IN OPERE D'ARTE MODERNA E ARTE CONTEMPORANEA

Diventare ricchi !
Già, è il sogno di tutti ! Ma come? Questo è il problema.
Eppure sembra così facile !

Basta fare una ricerca su Google, il web è pieno di "ricette miracolose", metodi, sistemi, strategie, ebooks, prodotti che fanno sempre la fortuna di chi li vende, ma deludono spesso le aspettative di chi li acquista.
E allora, diventare ricchi è facile o difficile ?

E' una domanda alla quale non si può dare una risposta univoca. Per alcuni diventare ricchi è stato molto facile, per altri è addirittura impossibile.

Veniamo alle opere d'arte.

Molti appassionati collezionisti hanno acquistato per pochi soldi opere di artisti che, in seguito, sono diventati famosi, accrescendo in modo esponenziale le proprie quotazioni ! Ci sono capolavori venduti per un piatto di minestra, che adesso valgono fortune!

Dobbiamo essere realisti, costruire grandi fortune, collezionando opere d'arte, è difficile. Però si possono fare sicuramente dei buoni investimenti, un po' come nel settore immobiliare. Anzi , le opere d'arte, a differenza degli immobili, non subiscono la "persecuzione" del fisco.

C'è però un imperativo categorico, per chiunque voglia investire:
NON SBAGLIARE !
Affronterò proprio questo tema negli interventi successivi. Se avrai la pazienza di seguirmi ti svelerò le poche, semplici regole da osservare per evitare le "fregature" ed impiegare bene i tuoi soldi nel campo dell'arte.

Come Pablo Picasso Gestiva l'obiezione Sul Prezzo

Come Pablo Picasso Gestiva L'obiezione Sul Prezzo
Nei corsi vendita e nei seminari che tengo regolarmente, a volte pongo ai partecipanti una domanda, sempre la stessa: “Qual è l’ostacolo che vi trovate spesso ad affrontare, e vi sembra così difficile superare?”. Nella maggior parte dei casi, entro nanosecondi, qualcuno salta su e, con sicurezza e determinazione, cita l’obiezione sul prezzo.
Questo esperimento fallisce raramente. Oggettivamente, è comprensibile che questa obiezione sia considerata un ostacolo: è indubbiamente frequente, un pò fastidiosa (anche per la sua ricorrenza) e può dare la sensazione di essere un ostacolo sulla conclusione della trattativa di vendita.
Tuttavia, proprio perchè è ricorrente, chi esercita la professione della vendita, e magari ha partecipato a corsi formazione o seminari, dovrebbe avere trovato una modalità efficace per disinnescarla.
E invece no, la maggior parte dei venditori e degli agenti di vendita ne soffre tuttora. Tuttavia, più che difendere il prezzo, suggerisco di parlare dei vantaggi correlati al prodotto / servizio, esattamente come faceva Pablo Picasso.
La storia, di autore sconosciuto, narra di una ricca signora che stava bighellonando per le strade di Parigi, quando, ad un tratto, vide il pittore che stava effettuando degli schizzi, dall’altra parte della strada, vicino ad un caffè.
La signora si avvicinò e chiese al famoso pittore se, dietro congruo compenso, fosse stato disposto a schizzarle un ritratto. Picasso acconsentì e, in capo a pochi minuti, lo schizzo fu pronto. Un autentico Picasso!
“Quanto le devo?” chiese la signora. Picasso rispose “Cinquecento franchi, prego”. A quell’epoca, conquecento franchi rappresentavano una cifra considerevole.
La signora, cortesemente tuttavia fermamente, obiettò: “Ma come, ci sono voluti solo pochi minuti a fare questo ritratto!”. Al che il famoso pittore rispose, sempre con gentilezza: “Non è corretto, c’è voluta tutta la mia vita”.
La storia termina narrando che la signora acquistò il ritratto (e sicuramente fece un affare d’oro!).
Fu Pablo Picasso a stabilire il valore della sua opera, non l’acquirente. Nonostante una gestione dell’obiezione un pò troppo “grezza”, egli sottolineò il vero valore del ritratto stesso, smontando l’obiezione del prezzo con una quantità di valore molto superiore.
Così dovrebbero fare agenti e venditori, nel processo di vendita.
Quanto vali? Quanto vale il tuo tempo? Quanto vale la tua esperienza? Quanto valgono la tua azienda e il tuo prodotto? Ci hai mai pensato?
Quanto valgono la tua creatività, la tua immaginazione, il tempo che investi in aggiornamento professionale? Quanto è stato investito in ricerca e sviluppo dalla tua azienda? Hai mai riflettuto su questi aspetti?
Non è solo il prodotto / servizio nudo e crudo a fare il posizionamento, bensì tutto quello che, a monte, lo qualifica.
Questo ci porta alla prima regola, quella fondamentale, per enunciare il prezzo: quando ti chiedono il prezzo del tuo prodotto, declinalo circondandolo di valore.
Questo prodotto è il più aggiornato, costa X €, i termini di consegna sono rapidissimi, e tra i nostri clienti annoveriamo le più grandi aziende del settore.
Il prezzo è sempre un aspetto critico, e l’obiezione sul prezzo è la più facile da effettuare. Quindi aspettati pure che, qualunque sia il prezzo che annunci, il tuo interlocutore cerchi sempre una montagna di argomenti per fartelo ribassare.
Tuttavia, la nostra mente riesce a gestire, in contemporanea, solo un limitato numero di aspetti della realtà che la circonda e di informazioni.
Enunciando il prezzo tout court, tutte le unità di attenzione del cliente vanno a confluire sul prezzo stesso, caricandolo di valenze negative. Ecco che scatta l’obiezione.
Viceversa, durante una presentazione di vendita, enunciando il prezzo attorniato di vantaggi, si ottiene il non trascurabile effetto di diluire le unità di attenzione disponibili dell’interlocutore su un più elevato numero di elementi, scaricando di conseguenza di attenzione l’elemento prezzo.
Se ciò non bastasse, ed essendo l’obiezione sul prezzo un’obiezione ricorrente nella vendita, una buona alternativa è disinnescarla prima che venga posta dall’interlocutore.
Il nostro prodotto non è il più economico del mercato, tuttavia è il più leggero, il meglio assistito e quello con l’assistenza tecnica migliore, come sa.
Così facendo, è improbabile che il compratore ripresenti l’obiezione sul prezzo in una fase successiva del processo di vendita.
La terza opzione è relativa alla gestione dell’obiezione stessa in modo “tecnico”, cioè in due fasi:
1. Prima si conferma l’opinione dell’interlocutore: “Mi rendo conto che, dal suo punto di vista, il prezzo potrebbe sembrare un pò alto...”;
2. subito dopo, si affiancano uno o più vantaggi”... contemporaneamente non le sfuggirà che questo prodotto è il più avanzato sul mercato, e che l’assistenza tecnica è gratuita per cinque anni dall’acquisto”.
In tutti i casi, l’obiezione sul prezzo va risolta, pena un ostacolo insormontabile nella definizione della vendita.
Se desideri approfondire l'argomento, scarica l'e-book gratuito "Tecniche di vendita inconsce" dal sito www.turboformazionevendita.com

Informazioni sull'autore
Gianluigi Olivari
Senior trainer & sales coach, founder del sito www.turboformazionevendita.com sito di corsi formazione tecniche vendita
Site: www.turboformazionevendita.com -->
Fonte: Article Marketing Italia
Gianluigi Olivari

19/06/09

PITTURA CONTEMPORANEA: TONINO CAPUTO (II parte)


Tonino Caputo, nel 1972 partecipa alla biennale di Venezia ( sezione teatro ) con le scenografie per il dramma "Egloga" di Franco Cuomo ed Marica Boggio,pièce che verrà rappresentata nel teatro di palazzo Grassi.

Tonino Caputo continuerà il rapporto con Franco Cuomo eseguendo cinque grafiche per " Storia di Giovanna, Vergine di guerra e Gilles del Rais, detto Barbablu", dramma scritto dallo stesso Cuomo e pubblicato sulla rivista "Sipario", nel 1975; per lo stesso Cuomo, crea quattro acqueforti, basate sulla traduzione dal francese di alcune ballate di Francois Villon.
Nel 1974, stringe amicizia con l'artista Carlo Quattrucci. Nello stesso anno, Marcello Venturoli dedica a Caputo una monografia.

Nel 1975, Tonino Caputo vive e lavora per alcuni mesi con lo stesso Quattrucci a Barcellona; nello stesso periodo collabora con alcuni disegni alla rivista "Il Mondo" raccogliendo l'eredità di Mino Maccari.

Nel 1976, Caputo conosce Fortunato Bellonzi, che avrà un ruolo preponderante nel lavoro dell'artista fino al 1993. Data 1977/78 il periodo australiano di Tonino Caputo, che si concretizzerà in due importanti mostre . In australia compì una lunga esperienza all'interno delle montagne blu, accanto ai ricercatori di pietre preziose.

Dal 1980 in poi, Caputo avrà una fitta frequentazione con la Svezia. Negli stessi anni inizia un rapporto do lavoro con i fratelli Ettore e Antonio Russo. Dal 1982 l'artista apre uno studio a New York e da quel momento in poi passa parte dell'anno a Manhattan; si inaugurano in questi stessi anni una serie di mostre itineranti di grafica organizzate dalla Quadriennale d'arte di Roma in collaborazione con il ministero degli esteri. Queste mostre verranno presentate nei maggiori musei del mondo.

Sempre negli anni tra il 1983 e il 1984 esegue due pale d'altare per la chiesa settecentesca di Quercia di Aulla.

Nel 1992 la rivista inglese" Art & Design", in una ricerca dello storico Ken Griffith, inserisce Tonino Caputo tra i 50 artisti più significativi della seconda metà del secolo in Italia. Verso la fine degli anni novanta, su commissione del sindaco Helsinborg, Caputo stampa due litografie: una sulla Town Hall, che verrà distribuita nelle pinacoteche di molte città consorelle ( tra cui Amburgo, Pekino, Stoccolma, Copenaghen) e l'altra sul San Basilio di Mosca, che verrà poi messa in vendita per aiutare i giovani disadattati della Russia democratica.

Nel 1999 esegue un mosaico che viene installato nella stazione di Bracciano, lavoro eseguito su commissione della società Nokia e delle Ferrovie Laziali.

18/06/09

PITTURA CONTEMPORANEA: TONINO CAPUTO ( I parte)





Tonino Caputo è nato a Lecce nel 1933.


Completati gli studi nel locale liceo scientifico, si trasferisce a Roma nel 1952, dove si iscrive alla facoltà di architettura; già da questi anni si delinea il suo interesse primario per la pittura.


Nel 1956, sorretto da poeti come Vittorio Pagano e Rina Durante, partecipa ad una prima collettiva, dove furono esposti dei disegni figurativi. Nello stesso anno a Roma conosce Gastone Novelli ed inizia una ricerca nel campo dell'informale, cammino che durerà cinque anni. Nel 1958, partecipa a Roma ad una mostra di pittura collettiva assieme a grandi artisti quali: Mimmo Rotella, Carla Accardi, Corrado Cagli, Giandomenico Gnoli, Gastone Novni e scritti d'arte aelli. Nello stesso tempo, collabora con disegni e scritti d'arte a numerosi periodici nazionali. Risale a questi anni il suo rapporto personale d'amicizia con Piero Manzoni con il quale intrattiene una fitta corrispondenza.
Dal 1963 al 1965, Caputo vive prevalentemente a Parigi, senza però perdere i contatti con Roma, dove inizia un rapporto di amicizia ecollaborazione con Carmelo Bene, già conosciuto anni prima. Questo rapporto s'intensificherà nel 1967, in questo periodo Caputo esegue tutte le locandine degli spettacoli di Carmelo Bene, nonchè le pitture di scena. Questa esperienza prosegue con le altre pitture di scena del film "Capricci",girato in parte nello studio romano di Tonino Caputo in via Montoro. In questa produzione filmica Carmelo Bene riserva a Cputo anche un ruolo come attore. il film verrà presentato a Cannes nell'ambito della rassegna"Quindicina Delgli Autori".

Dal 1970 al 1973, Tonino Caputo compie una serie di viaggi nei paesi dell'Est europeo.

La II parte della biografia di Tonino Caputo, sarà pubblicata il prossimo 20 Giugno.



16/06/09

FRANCESCO TORALDO

Francesco Toraldo nasce a Catanzaro .
Avviato dal padre ai primi rudimenti dell'arte, si iscrive al liceo artistico, ma frequenta i corsi soltanto per un anno.
Abbandonata la scuola, lavora nello studio del padre e in seguito si dedica ad attività differenti, lontane dall'arte.
Solo quando si trasferisce in Sicilia comincia a maturare il forte bisogno di dipingere per se in forma autonoma. In Sicilia subisce il fascino di Renato Guttuso e inizia a usare una tavolozza che lo avvicina al grande Maestro : tinte forti, solari, vivaci.
Nel 1993 espone a Catania, a Tirrenia, a Roma. Gli viene affidata la realizzazione di un'opera per la chiesa Maria Immacolata di Pedara, in provincia di Catania.
Nel 1998, il museo d'arte sacra di Rivisondoli ( L' Aquila) lo invita arealizzare un'opera per l'istituenda Pinacoteca nella quale sono già presenti opere di Norberto, Terruso, Faccincani, Alinari. Poi ancora a Tokyo al Miyako Center.
Nel 2001- 2002 Espone ancora a Catania, a Ginevra e a Forlì.
Nel 2003 - 2004 continuano numerose le mostre e le manifestazioni che lo vedono protagonista :

a Parma, Viterbo, Perugia, Bari, Pescara.

Nel 2005 realizza una mostra dedicata al Jazz ed inserita nel XXXIII festival Internazionale del Jazz di Pescara.

L'attività espositiva di Toraldo continua sino al 2009 riscuotendo successi di critica e di pubblico tali da porre l'artista anche all'attenzione di importanti testate televisive.






15/06/09

STAMPE D'ARTE: SERIGRAFIA E SERIGRAFIA MATERICA


Molti collezionisti, appassionati d'arte, mi hanno più volte chiesto, quale sia la differenza tra serigrafia e serigrafia materica.


Credo sia giunto il momento di fare chiarezza, su questi termini, oggi molto ricorrenti.


Qundo si parla di serigrafia, ci si riferisce ad una stampa da matrice in piano,poichè l'immagine viene stampata su foglio bianco, dall'inchiostro che passa filtrando attraverso uno schermo. In questo schermo sono state lasciate permeabili all'inchiostro stesso, le zone che costituiscono l'immagine, mentre tutta la restante superficie è resa impermeabile.


Sopra il foglio da stampare viene posata la matrice ovvero il telaio elaborato; su di essa viene versato l'inchiostro, che con la spinta di una larga spatola di gomma, viene fatto filtrare attraverso il tessuto a rete e deposto sul foglio.


La serigrafia materica non differisce sostanzialmente dalla serigrafia, ma è costituita dalla sovrapposizione di più colori e quindi di diversi strati d'inchiostro, filtrati attraverso il tessuto della matrice con l'ausilio della spatola di gomma e depositati sul foglio.


Come si evince dalla stessa definizione, la serigrafia materica determina un prodotto finale a "spessore" che consente la percezione tattile del colore passato sul foglio.


Il risultato finale, ottenuto con questa tecnica arricchisce la policromia del disegno e ne esalta il valore artistico.